mercoledì 29 dicembre 2010

Anteprima (e note tecniche) dal campo invernale

Un'anteprima per chi sarà al campo invernale di AC a Biacesa dal 2 al 5 gennaio ...



Un film che forse alcuni di voi avranno visto, ma che ci servirà per fare un "viaggio" nel nostro passato, nel nostro presente e anche, perché no, farci vedere (immaginarci) un po' il nostro futuro!

Quindi preparatevi a questa nuova avventura!!!
D'obbligo qualche nota tecnica:
- partenza ore 14.30 da Mantova (ritrovo e saldo quote in Centro Diocesano, piazza Virgiliana), quindi venite prima...
- non celebreremo la SS. Messa della domenica (faremo invece la Messa di "chiusura" dell'esperienza)
- portatevi la Bibbia (oltre ovviamente alle calze di ricambio, lo spazzolino, ecc...)
- portatevi 1 foto, 1 oggetto e 1 canzone (possibilmente musica+testo) che vi ricordano il vostro passato (anche MOOOOLTO passato... tipo sforzatevi ad arrivare e ricordare la vostra prima infanzia: una foto di quando eravate piccolini, una canzone che vi ricordate che vi veniva cantata, un oggetto che vi ricorda piacevolmente o meno piacevolmente il vostro essere stato bambino)
- portatevi 1 foto, 1 oggetto e 1 canzone (possibilmente musica+testo) che rappresentano il vostro presente (devono rappresentare il vostro essere e fare di adesso)

Pensate, pensate!

Se avete dubbi scrivete nei "commenti" che vi risponderemo in tempo reale... oppure usate i "vecchi" metodi (telefono).

Non ci resta che augurarvi Buon Anno e ... - 4 giorni alla partenza!!!

venerdì 24 dicembre 2010

E un augurio .... telematico!!!

Troppo bello questo video "rubato" dal profilo di Facebook di un ragazzo del campo!!!



Auguri super a tutti i ragazzi e le ragazze di AC!!!

Un augurio (serio) di Buon Natale 2010


Affidiamo alle (sagge) parole di don Manuel l'augurio a tutti che questa sia una notte speciale, una notte in cui rivivere la bellezza della "nascita" e rimanere a bocca aperta come è accaduto ai pastori duemila anni fa...

Sono due i pensieri che mi frullano nella testa in questo periodo pensando all’AC (solo due? Beh… i miei neuroni sono pochi e pigri ^_^): il primo riguarda la scadenza del triennio e il rinnovo delle cariche a tutti i livelli da febbraio 2011. Tanti di noi “lasceranno” il loro servizio e – forse – non lo continueranno (o lo continueranno in altro modo); il secondo è l’arrivo del Natale e del “nuovo” che esso sempre rappresenta e custodisce. “Nuovo” e “lasciare”: su queste due parole provo a buttar giù qualche pensiero “spirituale” come augurio – da parte mia – a tutti voi…(continua) - Penso, innanzitutto, che il coraggio di lasciare venga solo a chi ha fiducia assoluta nel “Nuovo”, nel futuro che ci sta davanti… questa è la logica tipica della vocazione nella Bibbia: perché Abramo “ha lasciato”, perché lo ha fatto Mosè? Perché Geremia? Perché Maria, gli Apostoli, i martiri, i santi? Perché lo ha fatto Gesù? Non si lascia “per andare in pensione” secondo la Parola o perché adesso il nostro compito lo deve prendere un altro, ma si lascia “in obbedienza” (per così dire) a Dio che ci propone un “Novum”, qualcosa di inaspettato, di imprevisto, per cui non eravamo pronti... il Futuro!
È quello che fanno i pastori nella Notte Santa: lasciano il passato (le pecore, il loro lavoro) e vanno verso Betlemme. È quello che, forse, sta capitando ad alcuni di noi ai quali è stata chiesta – inaspettatamente disponibilità/responsabilità in AC. Chi lascia crede sempre in ciò che il Signore chiede. Di conseguenza che “lascia” non è mai (e non diventa mai) nostalgico, uno cioè ripiegato all’indietro che pensa sempre quanto era bello “una volta....".
Cero il passato è e resta importante (non c'è vita senza storia), ma non può trasformarsi sempre in una "trappola" proprio perché ci "inchioda" a quello che abbiamo già, alle esperienze ormai consolidate, al "patrimonio" inattaccabile delle nostre domande e delle nostre risposte... "Cristo Gesù non considerò un tesoro geloso il suo passato" direi parafrasando (e storpiando ç_ç ) Paolo, Gesù non si è attaccato a ciò che già c'era, ma ha guardato in avanti e ha condiviso, a Natale, lo sguardo di Dio non legato a "ieri", ma a ciò che potrebbe esserci “oggi e domani”! Non si danno mai “le dimissioni” dall’AC, nel senso che non si danno mai le dimissioni dall’impegno di essere “oggi” discepoli del Vangelo (e di non esserlo stati solo “ieri” o “l’altro ieri”).
Infine, “lasciare” è un gesto di grande fraternità: è sentirsi umili e non “indispensabili”. Spesso viviamo la tentazione
che “senza di noi” tutto crollerebbe (l’AC, la parrocchia, l’Unità Pastorale, la Chiesa, l’azienda, la società ecc…O_o): questo rende molto difficile il lasciare perché diventiamo certi che se questa cosa non la facciamo noi, non verrà più fatta o sarà fatta male (o_O)… Dio non ragiona così: il Padre “lascia” che siano due mortali a prendersi cura del suo Figlio Unigenito a Natale… Gesù lascerà la Chiesa alle cure di Pietro e degli Apostoli (O_O)… Il Signore non ha paura di “farsi da parte” e questo ha dell’incredibile! Essere umili – come il Dio del Natale – ci rende anche subito fratelli: ci rende
capaci di vedere il buono e il “nuovo” in tutti e di abbandonare lo stile di “battitori liberi” nella Chiesa… Sei circondato da fratelli bravi e buoni, non sei più solo, perché – a Natale – nessuno può più chiamarsi dimenticato”…
Tantissimi auguri, di cuore ^_^ don Manuel